Lasciare andare

Il mare… simbolo indiscusso dell’infinito, della meraviglia della natura e della sua grandezza.

Il mare, immagine d’eccellenza nelle canzoni, nelle poesie e nelle dediche d’amore.

Il mare, come l’acqua, racchiude molti significati che spesso vengono utilizzati in terapia sotto forma di metafora per rappresentare immagini che, per il paziente, hanno un significato “altro” rispetto al suo “dire”.

Il mare è anche simbolo del lasciare andare in contrapposizione al controllo che spesso si porta nella stanza di terapia.

Lasciare andare in termini di allentare, mollare la presa, fidarsi e anche affidarsi.

Quante volte ci hanno detto: “Il tuo problema è che non ti lasci andare” o magari siamo noi stessi a raccontarcelo o a ricordarci di mantenere alto il controllo nelle varie situazioni della vita che ci fanno sentire insicuri.

E invece l’illusione di riuscirci ci fa sentire bene, almeno fino a quando non ci rendiamo conto che è davvero impossibile avere il controllo su tutto e così cominciamo a sperimentare quella sensazione di malessere simile al soffocamento che ci distrugge ma che facciamo fatica a “conoscere” perché ci spaventa terribilmente.

Ecco, quella si chiama ansia e non tarda ad arrivare ogni volta che il nostro corpo non è d’accordo con la nostra mente perché lui lo sa che “la mente, mente” e ci avvisa ma noi, imperterriti, continuiamo a tenerli tirati quei fili immaginari della nostra vita al punto da farci sanguinare le mani ed il cuore.

Così, stremati da notti insonni e lacerati dentro da questa “cosa che non capisco perché ce l’ho”, decidiamo di andare in terapia.

E lì, se va bene, si apre un mondo che si chiama “lasciare andare”…

Ed in questo mondo non ci sono fili da tenere stretti o in tensione e non c’è nulla di lasciato al caso.

Non c’è controllo patologico nè ansia ricattatrice da tenere a bada.

Questo è un mondo fatto di consapevolezze e responsabilità, fatto di scelte, di buon senso e soprattutto di amore per se stessi.

Un mondo in cui gli aquiloni volano liberi nel cielo mentre siete voi stessi a tenerne in mano le redini affinché il vento possa essere un facilitatore e non un ostacolo.