I miei obiettivi

Jacopo

Salve a tutti,
mi chiamo Jacopo e vi scrivo per avere un confronto diretto con voi.
Ogni anno ho l’abitudine di fare un riassunto dell’anno appena conclusosi, assieme ad una lista dei miei obiettivi per l’anno che verrà.

Vi elencherò dapprima i miei obiettivi, per poi passare al quesito:

  1. Vorrei trovare una compagna con la quale stare bene;
  2. vorrei divertimi;
  3. vorrei essere economicamente indipendente trovando un lavoro (meglio se nel campo per la quale ho studiato);
  4. vorrei continuare a migliorarmi;
  5. voglio mettermi alla prova;
  6. voglio tornare in palestra e andare in bicicletta;
  7. voglio mettere da parte i soldi per un viaggio (nonostante io abbia altre spese fisse mensili che a malapena riesco a coprire con il momentaneo lavoro di cameriere);
  8. voglio valorizzarmi.

Vorrei soffermarmi sull’ultimo punto: il valorizzarmi.

Premettendo che il punto 8 che altro non sia che un sunto dei punti 7, 6, 5, e una ripetizione del punto 4, chiedo a voi: come posso valorizzarmi? Cosa potrei fare per darmi valore e accrescere ancora di più la mia autostima/immagine?

Per quanto riguarda l’autostima, posso dirvi che nonostante negli anni effettivamente io sia migliorato, tendono a farmi notare (i miei amici e le persone che mi vogliono bene) come io mi butti giù facilmente e come io tenda a sottovalutarmi.

La palestra a tal proposito qualche anno fa, mi aiutò tantissimo sotto questo aspetto; mi ero posto un obbiettivo che una volta raggiunto mi fece perdere l’interesse in questa attività, nonostante la stessa mi ha portato ad avere una costanza che mi è sempre mancata (nello sport e nella vita).

Nota extra: nel corso degli anni ho intrapreso un paio di percorsi da 2 diversi psicoterapeuti che mi hanno aiutato molto (ma forse è il caso di dire che “mi hanno aiutato ad aiutarmi”); mi piacerebbe camminare da solo stavolta, o quantomeno provarci.

Chiedo a voi cosa ne pensate dei miei propositi per il 2022.

Grazie in anticipo.
Cordialmente, Jacopo

La nostra risposta

a cura della Dott.ssa Nicoletta Caruso

Caro Jacopo,
trovo molto interessante che lei abbia elaborato una lista di “buoni propositi” per l’anno a venire e, ancora di più, che sia una di quelle cose che fa abitualmente per apprendere dal trascorso e per evolversi nel futuro.

Cercherò di rispondere alla sua domanda ponendo l’attenzione, intanto, sul modo in cui lei ha formulato i suoi obiettivi.

Come disse qualcuno: “Un obiettivo è un sogno con una scadenza”; questo significa che, per poter essere realizzabile, un obiettivo deve avere certe caratteristiche riassumibili nell’acronimo SMART.

  • Specific: specifico – per esempio, l’espressione “Vorrei continuare a migliorarmi andando in palestra ed in bicicletta” è più significativa di “Vorrei migliorarmi”.
  • Measurable: misurabile – inserisca dei numeri nell’elaborazione dei suoi obiettivi – ad esempio “Vorrei perdere 5 kg in 2 mesi”.
  • Achievable: raggiungibile – significa che i risultati che vuole ottenere devono essere realistici – ad esempio, non posso pensare di perdere 20 kg in un mese. Pensi in grande ma tenga sempre i piedi per terra.
  • Relevant: rilevante – si chieda il motivo per il quale vuole raggiungere proprio quell’obiettivo e quanto sia importante per lei.
  • Time based: basato sul tempo – la cosiddetta scadenza che, però, deve essere affrontata senza stress; parola chiave pianificazione.

Detto questo, provi a rivedere i suoi obiettivi e a definirli meglio trovando strategie pratiche e precise per raggiungerli.

Per quanto riguarda l’autostima, invece, bisognerebbe soffermarsi sul modo in cui lei si rivolge a se stesso: scrive di essere migliorato molto rispetto al passato ma, probabilmente, crede che non sia abbastanza dato che, gli altri, glielo fanno notare.

Mi chiedo, quanto c’è di vero nella percezione che gli altri hanno di lei? E quanto questo influisce nella percezione che lei ha di se stesso?

Il più delle volte, gli altri hanno delle aspettative su noi stessi e sul mondo che, difficilmente, combaciano con le nostre.

Provi a ripensare al suo percorso di vita e di cambiamento, all’evoluzione di cui è stato artefice e se continua a svalutarsi, forse, sarebbe il caso di parlarne, ancora, con un terapeuta.

Infine, credo sia ammirevole la sua volontà di “camminare da solo” e, anche se lungo il tragitto potrebbe stancarsi, si permetta di riposare e di poggiarsi, giusto un momento, ad un albero.

In bocca al lupo.

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