È sbagliato preferire la solitudine?

Ilaria, 23 anni

Salve. Mi chiamo Ilaria e ho 23 anni. Mi definirei una ragazza molto emotiva, precisa, creativa, rispettosa, e anche introversa, preferendo non aprirmi tanto con persone che conosco da poco.

Questo è dovuto dal fatto che non riesco a fidarmi delle persone, forse può contribuire che quasi tutti mi hanno deluso per quel poco di valore affettivo che mi hanno ricambiato, e forse perchè nessuno non mi ha mai conosciuto veramente per quella che sono.

Ripensandoci non saprei dire se tra tutte quelle persone che ho incontrato fino ad adesso, ci sia stata qualcuna che si è interessata veramente a me.

È da tanto che sono passata a preferire la solitudine.

Qualche hanno fa avevo paura al pensiero di rimanere sola, e adesso invece lo preferisco. Sola con i miei pensieri, le miei idee, i miei hobby, la libertà di fare quello che voglio (es; stare una giornata intera a leggermi un libro in santa pace).

La solitudine, il rimanere isolata, lo faccio per la mancanza di rispetto che ha la gente, per gli ideali che ci sono al giorno d’oggi che non approvo, per la societá, per tutta questa tecnologia che in alcuni casi non servirebbe (tante volte mi capita di desiderare di nascere 100 anni prima di adesso).

È sbagliato questo atteggiamento che ho? L’unica cosa che mi fa stare male è che, quel poco che sto con altre persone, non riesco a divertirmi.

Non riesco più a ridere e scherzare come prima. Mi sembra che mi manca quel “qualcosa” per andare avanti nella mia vita, ma non so cosa.

La nostra risposta

a cura della Dott.ssa Nicoletta Caruso

Cara Ilaria,
il più delle volte, le nostre relazioni riflettono il modo in cui noi ci comportiamo con gli altri.

Scrivi che sei rimasta delusa per non aver ricevuto tanto affetto quanto ne hai dato tu e che nessuno ti ha mai conosciuta realmente, ma, mi viene da chiederti, quanto hai messo del tuo in queste relazioni?

Spesso ci convinciamo di essere gli unici a dare “amore”, “interesse” all’altro ma quanto siamo sicuri che l’altro lo percepisca nel modo in cui lo intendiamo noi? 

Ti dico questo perché, anche quando non vogliamo, la nostra insicurezza, la paura del rifiuto, emergono nella maggior parte delle cose che facciamo ed inconsapevolmente trasmettiamo all’altro la nostra non disponibilità ad aprirci.. e anche se lo facciamo inconsapevolmente, questa chiusura arriva come un pugno in faccia che, ovviamente, farebbe allontanare chiunque.

Racconti della tua solitudine che, di per sé, non sarebbe disfunzionale se ricercata come momento di riflessione e di rilassamento; tuttavia lo è diventata per te che la utilizzi come “strategia” per evitare tutte quelle situazioni sociali che ti svuotano anziché riempirti.

Ed è assolutamente giusto non condividere certe “pratiche” tipiche della società attuale ma credo che il mondo sia pieno di persone che la pensano come te.

Se qualcosa manca, credo vada ricercata nel tuo mondo interiore che, sono sicura, non abbia nulla di sbagliato.

Leggi le risposte degli altri professionisti su GuidaPsicologi.it